giovedì 3 novembre 2016

Vada la gioventù ai parchi.

Ho letto ieri – tramite facebook - un interessante e condivisibile articolo (http://angelomincuzzi.blog.ilsole24ore.com/2016/06/19/la-mediocrazia-travolti-mediocri-hanno-preso-potere/?refresh_ce=1) e mi è venuto di pensare alla quantità, o meglio al troppo, all’inutile, in rapporto con la velocità che lo rende impercettibile, o meglio indifferente, a troppi. La conclusione è fin troppo ovvia, il terreno di coltura è stato preparato ad arte da tempo e diviene sempre più fertile, però sembra più che altro un’immensa palude, nella quale pochi fiori vengono costantemente sommersi da erbacce. 
Sentiamo cosa ha da dire un erbaccia.
"Buongiorno, vuol dire il suo nome?"
“Ci sono anch’io!”
“Si, questo lo avevo intuito, chiedevo il suo nome”
“Ci sono anch’io!”
“Va bene, andiamo avanti, può spiegare cosa la spinge alla partecipazione senza soluzione di continuità?”
“Ci sono anch’io!”
“Intendo dire, cosa vuole affermare e/o comunicare?”
“Ci sono anch’io!”
“Non c’è dubbio, ha oggi da porre un quesito, ha qualche dubbio che necessita di chiarimenti?”
“Ci sono anch’io!”
“Senza tema di smentita, ma vuole, magari, raccontare qualcosa di se?”
“Ci sono anch’io!”
“Garantito al limone, ma quali sono le sue aspettative per il domani?”
“Ci sono anch’io!”
“Come Sodoma per Gomorra, vuole allora esternare il suo pensiero sul contesto attuale?”
“Ci sono anch’io!”
“Si, purtroppo è vero, ora però devo salutarla. È stato un piacere, arrivederci.”
“Ci sono anch’io!"

Oramai schiavi della partecipazione veloce, incessante, alla nuova "vita " del web, forse con troppa frequenza sentiamo la necessità di dare un'attestazione di esistenza in vita, che quasi sempre è vuota di qualsiasi contenuto e qualità, e si ripetono quotidianamente a milioni le solite citazioni, lamentele,  fotografie,  le orge  di  masturbazioni reciproche a suon di like, e altro ancora. Quasi tutto scadente, scusate l'arrogante franchezza, ma costante, imperterrito, invadente, predominante. L'importante è esserci nel "loop", sempre. Non ho nulla da dire? Non importa, lo dico, qualche "mi piace" si rimedia ugualmente, come se attestasse un valore. Ci sono, sempre, ogni giorno, più volte al giorno, parte attiva e riconoscibile, il mio grugnito oggi non mancherà. Non sia mai che l'universo inesistente si dimentichi di me. E la mediocrità è già eccellenza, nel circolo orgiastico. Le conseguenze sono visibili facilmente, basta distogliere lo sguardo dai monitors.
Per onestà intellettuale devo precisare che questa deriva non mi angoscia, io sono in discesa. Mi preoccupano i miei figli, la mia gioventù, a loro consiglio la parsimonia, possiamo negare che a minor quantità corrisponde quasi sempre maggior qualità?
Ai parchi ragazzi, guardate ai parchi.
E comunque sia chiaro: "Ci sono anch'io!".

                                                Un parka, what else?

giovedì 7 aprile 2016

Una frazione, dici niente?

Non si può escludere la metafisica, così come non  mi sembra cortese condannare l'incapacità, innata o indotta, di andare oltre l'istante. 
Limite o caratteristica, non è di mia spettanza, sia perchè confliggo col dualismo, sia perchè ci sono ben altri cazzi.
Facciamo così: ho visto  un trentesimo di secondo, di un viaggio, di una giornata, e via andare, fino all'afflato cosmico e ritorno. 
Mi basta.
Poi ognuno fa per se.
Comunque, se proprio devo dirlo, per me è una frazione di felicità. 
E buttala via.

sabato 19 marzo 2016

Voglia d'altrove, irrefrenabile.


Lo so che ch'è perfettamente inutile, ma esercito il diritto di fottermene, finché possibile, ché in questo paese – p minuscola ovviamente – del diritto neanche più a tennis c'è speranza, la certezza poi…
Il nocciolo: oggi è la festa del Papà, io uno non ce l'ho più, da troppo tempo purtroppo. L'altro è anche mio fratello. Io non faccio testo.
Quel poco di buono che è in me discende, dipende, tutto da lui, da mio fratello, maggiore di dodici anni. Ho per fortuna ricordi lontanissimi, alcuni risalgono a quando avevo 4-5-6 anni (preistoria, fine sessanta, inizio settanta). Appena, e quando, possibile mi portava sempre con se, alle prove del gruppo rock beat, i giri in moto, al mare alle vasche di Cassiodoro, in giro a fare fotografie, a giocare a ping pong, al circolo di scacchi, a mangiare more e pinoli alla Scuola Agraria, etc etc.
Come fosse oggi. Arriva lo stereo di Selezione, 1970, primo disco Jimi Hendrix, fino al quel momento la musica arrivava da radiolina e registratore a bobine Geloso. E che bobine, senza elenchi, tutta la migliore musica di quel periodo, ci siamo capiti, con chi può. E mi piaceva.
Tutta la bellezza che riesco oggi a scorgere ed inseguire viene da li.
Farfisa, Gentle Giant, Eko, Bencini (Comet e Mini Comet), H. Miller, Fisher vs Spassky, Grand Funck Railroad, Eco & Hesse, Durst (F30), Scrambler, Jesus Christ Superstar, Goodbye Cream, e basta ch'è troppa roba, ma tanta veramente.
Tutta la curiosità, che ho malamente sciupato, ad onor del vero, viene da li.
Oggi dovrei essere io a dare, non posso farlo, che l'inferno vi accolga presto ed in modo privilegiato.
Mio fratello è un Papà, ma in verità è un Eroe.
Non potete capire, ma fidatevi.

Quasi dimenticavo: